Il nostro incontro con Enayatollah Akbari


Abbiamo raccolto alcune riflessioni dei ragazzi afgani ospiti del progetto Aquilone e degli amici italiani in merito all'incontro con Enayatollah Akbari. Sono stati tutti molto contenti di averlo conosciuto, anche per il fatto, come ha detto Bariolay, che “anche lui è un afgano!”.

Razma ha ricordato che Enayat li ha incoraggiati a studiare tanto, per diventare dei bravi afgani che possono aiutare il loro paese. Madina invece ha sottolineato il fatto che Enayat è un ragazzo molto coraggioso e che loro sono stati davvero felici di conoscerlo.
Ramin è rimasto molto colpito dal racconto di Enayat di quando sua madre lo ha lasciato a Quetta, in Pakistan, all'età di dieci anni e di come lui abbia dovuto cominciare a vivere badando a se stesso. Leyla aggiunge che questo racconto l'ha veramente commossa, fino alle lacrime. Chiara e Giorgia, invece, sono rimaste a bocca aperta nel seguire le varie tappe del suo viaggio, in cui Enayat ha rischiato la vita in più di una occasione.

Haseeb ha sottolineato ciò che tutti i ragazzi afgani sanno molto bene, ovvero che per dei bambini vivere in Afganistan significa avere il cuore duro come una pietra. Shogufa invece ha fatto presente che l'incoraggiamento di Enayat è stato molto diretto: «Ogni volta che dobbiamo affrontare un problema dobbiamo lottare contro di esso, senza mai arrenderci.»
Molte le domande che i ragazzi hanno rivolto al giovane protagonista della giornata. Storei ha voluto sapere se Enayat intende fare ritorno nel suo paese. “Sono contento di essere in Italia” ha risposto Enayat, “perché posso studiare e sono stato aiutato moltissimo, però l'Afghanistan è il mio paese e nessun altro paese lo può sostituire dentro di me”. Farzana invece ha voluto sapere se nel momento in cui sua mamma lo ha abbandonato a Quetta lui ha provato rabbia nei suoi confronti. Enayat ha risposto che all'inizio era molto arrabbiato e che non riusciva a capire cosa fosse successo, ma che in seguito ha capito che sua madre aveva agito così perché voleva il suo bene.

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